Il Vermentino è un vitigno che sente il mare, da bere nell'ultima annata di produzione. Bisogna rompere i cliché per raggiungere nuovi traguardi.
Ci stanno riuscendo Francesco Mazzei e i produttori di Vermentino della Doc Maremma da lui guidati. Che hanno deciso di esplorare una strada diversa, quella del Vermentino maremmano e longevo.
Con i profumi che evolvono e il gusto che si espande.
Il superamento dell'effimero è stata la chiave dell'ultimo Vermentino Grand Prix, alle Terme di Saturnia.
50 Vermentini selezionati.
Tra i 10 migliori, 9 sono dall'anno precedente a quello attuale. Un solo 2021 Acquagiusta di "La Badiola".
Gli altri del 2020: Pedal di "Azienda Bruni"; Leopoldino Pepi Lignana di "Fattoria Il Casalone"; Pupazzi di "Guido F. Fendi"; Monnallegra di "Argentaia"; Norcias di "Colle Petruccio"; Audace di "Cupirosso"; Matan della Bagiola; Solo di "Tenuta 12"; Balbinvs di "Terenzi".
È il Leopoldino della Fattoria Il Casalone, quello che ci ha stupito di più perché abbina freschezza a potenzialità di lunga vita. Lo produce un ingegnere piemontese, già presidente della Cartiere Burgo: Pepi Lignana (nell'illustrazione qui sopra), 84 anni, affiancato dai figli Corrado e Diego.
Il nome è una citazione del Catasto Leopoldino, che certifica come nell'800 già si produceva vino nella tenuta sulla laguna di Orbetello. Fu Pepi a trovare i terreni del Casalone, per caso, fermandosi sessant'anni fa sull'Aurelia a causa di un guasto della sua Fiat 600.
Il suo Vermentino, che profuma di albicocca e mela golden, contiene il 15% di Viognier che unisce forza alla sapidità del vitigno dominante.
Art. del 01-04-2022 di Luciano Ferraro